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ENEA ha stilato 10 regole per avere impianti di raffrescamento più efficienti

Un’estate così calda non la ricorda nessuno: temperature oltre le medie stagionali e poche precipitazioni stanno creando un clima torrido.

Oltre ai disagi causati dal caldo, stiamo vivendo un periodo di incertezze, a causa del protrarsi del conflitto in Ucraina, in cui è difficile prevedere cosa accadrà al nostro approvvigionamento di energia.

Per questo motivo è più che mai necessario seguire 10 semplici regole stilate da ENEA per rendere più efficienti gli impianti di raffrescamento, migliorare il comfort e risparmiare in bolletta.

 

Le regole per il raffrescamento: classe energetica, inverter e incentivi

1 – Attenzione alla classe energetica
Al al momento dell’acquisto sono da preferire i modelli in classe energetica A o superiore. Questo porta un risparmio sulla bolletta elettrica, oltre che una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. Un climatizzatore di classe A consuma all’anno circa il 30% in meno rispetto a un vecchio modello di classe C.

2- Scegli la tecnologia inverter
I climatizzatori dotati di motore inverter adeguano la potenza all’effettiva necessità, diminuendola quando hanno raggiunto un valore di temperatura prossimo a quello fissato. Questi modelli sono più costosi di quelli dotati di tecnologia on-off, ma consumano meno energia.

3 – Utilizza gli incentivi per l’acquisto
Per promuovere l’acquisto di climatizzatori a pompa di calore il Governo ha messo a disposizione degli incentivi economici. Info qui (http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/)

Le regole: posizione, attenzione all’umidità, ad ogni stanza un climatizzatore

4 – Attenzione alla posizione
In fase di installazione è importante collocare l’impianto di raffrescamento nella parte alta della parete: infatti, l’aria fredda tende a scendere e si mescolerà più facilmente con quella calda che invece tende a salire. Evitare di posizionare il climatizzatore dietro divani o tende: l’effetto-barriera blocca la diffusione dell’aria fresca.

5 – Non raffreddare troppo l’ambiente e attenzione all’umidità
La normativa prevede che durante la stagione estiva la temperatura interna non debba scendere sotto i 24-26 gradi centigradi. Si consiglia di non andare oltre i due o tre gradi centigradi di differenza tra la temperatura esterna e quella interna. In alcuni casi è sufficiente attivare la sola funzione “deumidificazione” perché l’umidità presente nell’aria fa percepire una temperatura molto più elevata di quella reale.

6 – Ogni stanza ha bisogno del suo climatizzatore
Installare un condizionatore potente in corridoio sperando che raffreschi l’intera abitazione è inutile. L’unico risultato sarà quello di prendersi un colpo di freddo ogni volta che si attraversa il corridoio, poiché sarà il solo ambiente ad essere raffrescato.

Le regole: finestre e porte chiuse, funzione notte, corretta manutenzione

7 – Non lasciare porte e finestre aperte
Il climatizzatore raffresca e deumidifica l’ambiente in cui è installato trasferendo il calore e l’umidità all’esterno. Se nella stanza “entra” nuova aria calda, l’apparecchiatura deve compiere un lavoro supplementare per riportare la temperatura e l’umidità ai livelli richiesti. Questo porta ad un dispendio di energia.

8 – Coibenta i tubi del circuito refrigerante all’esterno dell’abitazione
Per evitare inutili dispersioni è necessario coibentare i tubi del circuito refrigerante presenti all’esterno dell’abitazione. È, altresì, opportuno assicurarsi che la parte esterna del climatizzatore non sia esposta completamente al sole e alle intemperie.

9 – Timer e la funzione ‘notte’
Queste due funzioni consentono di ridurre i consumi di energia e di aumentare il comfort. il timer consente di accendere e spegnere il climatizzatore anche a distanza. È opportuno tenerlo in funzione per il solo periodo di tempo in cui se ne ha bisogno. La funzione “notte” o “sleep” regola la temperatura ambiente.

10 – Pulizia e corretta manutenzione
Per garantire una buona qualità dell’aria, è necessario effettuare una corretta pulizia dei filtri e delle ventole. La pulizia deve essere eseguita alla prima accensione stagionale e almeno ogni due settimane. Lì si annidano facilmente muffe e batteri dannosi per la salute. Uno dei batteri più pericolosi è quello della legionella che può essere mortale. È importante controllare anche la tenuta del circuito del gas. La normativa prevede l’obbligo del libretto impianto. Prevede anche controlli periodici per gli impianti con una potenza superiore a 10 kW per quelli invernali e a 12 kW per quelli estivi.

 

 

 

 

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