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Uno studio di The European House – Ambrosetti rileva che gli edifici intelligenti consumino il 20% in meno di energia

Gli edifici intelligenti rappresentano una nuova frontiera nell’architettura e nell’ingegneria delle costruzioni, caratterizzati dall’integrazione di tecnologie avanzate per migliorare l’efficienza, la sicurezza e il comfort degli occupanti. Questi edifici utilizzano sistemi di automazione e controllo basati su sensori, dispositivi intelligenti e connettività digitale per monitorare e regolare in tempo reale l’illuminazione, il riscaldamento, il raffreddamento e altri aspetti critici dell’ambiente interno. Grazie alla raccolta e all’analisi dei dati in tempo reale, questa tipologia di edifici possono adattarsi alle esigenze degli utenti, ottimizzare l’uso delle risorse energetiche e migliorare la qualità della vita all’interno degli spazi abitativi e lavorativi.

Ma c’è di più: un edificio intelligente consumerebbe fino al 20% in meno di energia, con grande risparmio su consumi e costi.

Questo risultato è arrivato dalle  analisi della Community Smart Building, iniziativa di The European House – Ambrosetti, avviata nel 2022. Secondo questo studio, realizzato insieme a aziende di filiera, la conversione degli edifici in ottica smart consentirebbe di avere una riduzione del 20-24 per cento dei consumi energetici e del 4-5 per cento di quelli idrici. E, In questo, modo si taglierebbe tra il 19% e il 28% delle emissioni di CO2 del settore edilizio.

Quanto si risparmierebbe

Un adeguamento diffuso del patrimonio immobiliare pubblico e privato potrebbe portare un risparmio complessivo tra i 12 e i 14 miliardi di euro (se si considerano 10,8-11,9 miliardi per consumi energetici e 1,6-1,8 miliardi per quelli idrici). Questo ammonta a circa il 20-22% delle spese per consumi energetici delle famiglie italiane nel 2022. A livello pro-capite si parla di un taglio di costi pari a circa 230 euro.

Tecnologie italiane

L’Italia, nel 2021, era il terzo Paese in Europa per la quota di brevetti nelle tecnologie di mitigazione del cambiamento climatico legate agli edifici (7,4%). Sul podio Germania (35,1%) e Francia (15,4 per cento). Il report di The European House – Ambrosettiha catalogato 500 tecnologie applicabili agli edifici. Questo per sviluppare un modello di stima sui benefici ambientali, economici e sociali connessi agli edifici intelligenti. Sono state individuate 120 singole tecnologie smart.

In Italia

C’è un dato che è emerso dalla ricerca di The European House – Ambrosetti : in Italia c’è una scarsa conoscenza del concetto di Smart Building. Il 64,1 per cento degli italiani ritiene di avere informazioni scarse, generiche o nulle riguardo al concetto di Smart Building e solo il 6,8% è a conoscenza dello stato attuale degli edifici nel Paese.

Ben 2 milioni e mezzo di edifici sono stati costruiti prima del 1918. Il 75% del parco immobiliare italiano risale a prima del 1991; poco più di un milione di edifici è stato realizzato nel nuovo millennio (2001 – 2020).

Gli edifici italiani sono, per il 62%, in classi energetiche poco efficienti (F-G). Una parte delle costruzioni della prima metà del Novecento ha subito ristrutturazioni importanti. Queste, però, non hanno portato le strutture ad un miglioramento consistente della classe energetica.

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